Questo è avvenuto avendo IFRA
(www.ifraorg.org) vietato l'uso
dei "muschi xyleni" in precedenza utilizzati per questo scopo,
in quanto ritenuti allergenici per molte persone.
Così facendo però siamo caduti dalla
padella nella brace: questi nuovi "fissatori" del profumo, hanno
una potenza mai vista in precedenza e tempi di decadenza pressoché
inesistenti, essendo in pratica eterni.
Non sono infatti fotodegradabili e le
loro molecole, dalla struttura molto ramificata ed intrecciata, sono
impossibili da spezzare con altri detergenti per idrolisi.
Tutto questo provoca una violenta
dispersione ambientale di questi "profumi", pertanto, ovunque
nell'aria, soprattutto nei centri urbani, è presente un odore
dolciastro e nello stesso tempo acre, unito a delle profumazioni
quasi sempre sintetiche e non certo buone.
Gli oli essenziali naturali, nel
convenzionale, sono un miraggio: per profumare si usa la chimica di
sintesi.
Il problema sembrerebbe quindi
risiedere nella profumeria; infatti il ruolo del profumiere in un
detersivo da bucato, è totalmente indipendente da quello chimico
formulatore, essendo essi spesso nemmeno in contatto tra loro.
Con questo vogliamo dire che i detersivi
convenzionali sono da sempre altamente inquinanti per l’ambiente (a
livello chimico) per la presenza di fosforati, sbiancanti,
candeggianti ottici ed ora anche azzurranti ottici, nonché
antiagglomeranti pericolosi per la microbiologia marina e con tempi
di decadenza stimati in 1000 anni.
Sì, in effetti me ne ero accorta anche io e mi chiedevo cosa fosse successo...
RispondiEliminaQuando la mia vicina stende la biancheria devo chiudere tutte le finestre perché non si campa.
Un disastro! Anna